DIABETE E DIETA

Christine Zalnieraite

2021 lug 15

7 min leggi

Nel XIX secolo il filosofo tedesco Ludwig Feuerbach sosteneva che siamo quello che mangiamo per evidenziare come le abitudini alimentari di ognuno di noi possano dare delle informazioni significative sulle nostre caratteristiche e personalità. Tuttavia, nel momento in cui ci si trova ad affrontare qualche patologia particolare, si è spesso costretti a cambiare queste abitudini e adattarle alla nuova condizione che si è venuta a creare.

Questo è sicuramente il caso quando la malattia che ci si trova ad affrontare è il diabete, in qualsiasi forma si manifesti.

Sappiamo che il diabete è una patologia caratterizzata, ad esclusione del diabete insipido, da un aumento del valore di glucosio nel (iperglicemia) e che le cause che portano alla sua diagnosi possono essere ricondotte a diversi motivi.

È tuttavia inconfutabile il fatto che nell’insorgenza della malattia non devono essere sottovalutati fattori di rischio, tra cui il sovrappeso e l’obesità (soprattutto addominale), un’alimentazione poco bilanciata e la sedentarietà. 

La malattia spesso comporta dei cambiamenti radicali nelle consuetudini della vita quotidiana e l’introduzione di una dieta per diabetici adeguata diventa una delle risorse più preziose per affrontarla nel migliore dei modi.

LA DIETA PER DIABETICI

É utile ricordare che la parola dieta è sinonimo di alimentazione corretta, sana ed equilibrata anche se, spesso, questo termine fa pensare a privazioni e rinunce. Questi sacrifici, tuttavia, non sono sempre richiesti se non nel caso in cui il paziente presenti obesità o sovrappeso e si debba valutare una dieta dimagrante per diabetici. 

La dieta per diabetici richiede sicuramente delle attenzioni ma permette di assumere una grande varietà di cibi e anche di togliersi qualche piccolo capriccio anche se va personalizzata a seconda delle cause che hanno scatenato la patologia. La persona affetta da diabete senza problemi di natura ponderale continua a necessitare di un apporto calorico giornaliero uguale a quello di un soggetto sano. 

La dieta per diabetici di tipo 1 e di tipo 2 

Il regime alimentare può considerarsi abbastanza simile per entrambe le forme sotto cui la patologia si manifesti e un validissimo aiuto è dato dalla programmazione di una dieta settimanale per diabetici. Una pianificazione dei pasti di questo tipo è utile per diversi motivi: permette di calcolare preventivamente l’introito giornaliero di calorie e le corrette quantità di tutti i nutrienti necessari rispettando le loro giuste percentuali e facilita anche la spesa al supermercato che si baserà solo sulla previsione dei diversi pasti inseriti nell’impostazione settimanale. Attenendosi a quanto programmato diventa anche più semplice resistere alla tentazione di acquistare alimenti che andrebbero invece evitati.

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Sappiamo che la prima tipologia di malattia si manifesta prevalentemente nel periodo dell’infanzia e dell’adolescenza e che può risultare un po’ più difficile gestire la dieta per diabetici di tipo 1 di soggetti che, per via della loro età, spesso non sono molto inclini né alla varietà né alla salubrità dei cibi. L’alimentazione di questi pazienti, tuttavia, deve contemplare tutti i nutrienti tipici della dieta mediterranea. 

La seconda tipologia è presente soprattutto in persone adulte e in anziani e quindi la dieta per i diabetici di tipo 2 è sicuramente seguita con un maggiore senso di responsabilità.

In entrambi i casi le calorie devono essere distribuite all’interno di 5 pasti al giorno (tre principali – colazione, pranzo, cena – e due spuntini – a metà mattina e a metà pomeriggio) e la dieta deve essere il più possibile variata per consentire l’assunzione di tutti i nutrienti. Inoltre, è importante che sia pranzo che cena siano pasti completi che comprendano carboidrati, proteine, verdura e frutta). La quantità totale di carboidrati deve essere suddivisa equamente nei tre pasti principali. 

Le raccomandazioni dietetiche generali sono:

  • Ridurre il consumo di zuccheri semplici (specialmente nel diabete di tipo 1). 
  • Consumare carboidrati complessi (almeno il 50% delle calorie totali) preferibilmente integrali con almeno l’80% costituito da amidi e il restante 20% da fibre e zuccheri non insulinodipendenti.
  • Incrementare il consumo di fibre per rallentare l’assorbimento intestinale di carboidrati e colesterolo.
  • Inserire nella dieta le proteine in una percentuale di circa il 15-20%. 
  • Introdurre grassi (circa il 25-30%) di origine vegetale e ridurre il consumo di grassi saturi.

Una dietoterapia consigliata prevede quindi:

  • Almeno 5 porzioni al giorno di frutta e ortaggi variando i colori. Tra i tipi di verdura consigliati troviamo carciofi, asparagi, broccoli, cavolfiori, fagiolini, lattuga, melanzane, peperoni, spinaci, sedano, cipolle. La frutta per diabetici più indicata, grazie ad un indice glicemico basso (inferiore a 55) è data da albicocche, arance, kiwi, prugne, pere, mele, fragole e frutti di bosco. Tra i frutti da evitare ricordiamo banane, cachi, uva e fichi. 
  • Pane, pasta e riso integrali. A colazione si possono inserire le fette biscottate.
  • Almeno 2 porzioni di pesce alla settimana con preferenza per pesci magri come orata, cernia e merluzzo cucinati a vapore, in umido o al forno. Occasionalmente sono concessi pesci più grassi quali salmone, sgombro, sardine e le fritture.
  • Consumo di carni magre tra cui bresaola, cacciagione, coniglio, manzo magro, pollo, tacchino, prosciutto crudo magro, vitello magro, speck light.
  • Utilizzo di legumi almeno tre volte a settimana, in particolare piselli, fagioli, ceci e lenticchie. 
  • Formaggi e latticini non più di due volte a settimana. Da preferire sono ricotta e quark mentre sono da assumere occasionalmente pecorino, provolone, parmigiano e grana padano. Tra i formaggi da evitare: fontina, taleggio, gorgonzola, mascarpone, i diversi tipi di mozzarella.
  • Utilizzo di olio di oliva e oli vegetali di buona qualità. Da evitare tutti i grassi saturi come burro, strutto e panna.

L’assunzione di alcol, limitato all’uso di vino o birra, è consentito ma è preferibile limitarne il consumo ad 1 bicchiere al giorno per le donne e 2 per l’uomo e sempre durante i pasti. 

Quando possibile, è raccomandabile l’acquisto di alimenti biologici che per l’assenza di pesticidi, erbicidi e fertilizzanti chimici non solo aiuta a prevenire il diabete ma riduce la possibilità di complicazioni di altra natura quando la malattia è già in corso. 

La dieta per diabetici anziani

Il passaggio della persona diabetica dall’età matura alla vecchiaia comporta dei cambiamenti anche per quel concerne le richieste nutrizionali. Il fabbisogno calorico giornaliero si riduce e ci sono maggiori rischi di comparsa di arteriosclerosi e altre patologie. La dieta per i diabetici anziani non deve quindi trascurare nessuno dei consigli già espressi in precedenza e restano fondamentali l’apporto di proteine, carboidrati e lipidi. Il consumo, ovviamente, va calibrato con l’aiuto di un nutrizionista, adeguandolo allo stile di vita dell’anziano. In linea generale la sua dieta deve eliminare le carni grasse e ridurre il consumo di carni rosse e incrementare quello di pesce e carni bianche, limitare l’assunzione di un uovo a due volte la settimana, utilizzare latte parzialmente scremato e formaggi a basso contenuto di grassi, utilizzare solo oli vegetali e preferire frutta e verdura crude. 

La dieta per i pazienti in sovrappeso

Sottoporsi a una dieta, prestare attenzione a cosa si mangia e fare esercizio fisico sono fondamentali per i pazienti diabetici in sovrappeso. In questi casi perdere peso diventa un must e si rende necessario essere seguiti da un nutrizionista specializzato che elaborerà un programma apposito che, generalmente, si basa su una dieta con 1200 calorie (nei casi più gravi di 900 calorie) che, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, prevede comunque l’assunzione di grassi, oltre a carboidrati, proteine, frutta, verdura e latticini. La carenza di lipidi, infatti, porterebbe ad una carenza di vitamina D con conseguenze dannose per la salute. Non bisogna dimenticare che l’obesità è uno dei fattori che predispone al diabete e, di conseguenza, un individuo con accentuato sovrappeso che sviluppi la malattia deve essere monitorato con maggiore riguardo e deve attenersi ad una dieta un po’ più ferrea per evitare di incorrere in complicazioni anche più serie.

Scritto da

Christine Zalnieraite

Christine è una dietologa certificata con oltre otto anni di esperienza professionale, specializzata nella nutrizione umana e la regolazione di una dieta individuale corretta. Christine cambia la dieta dei suoi pazienti basandosi sulla loro anamnesi e il fabbisogno individuale. Istruzione: Laurea magistrale in Nutrizione umana e Sicurezza alimentare, e due Lauree in Scienze: Nutrizione e dieta clinica, e Nutrizione umana e Sicurezza alimentare. Inoltre, Christine continua ad approfondire le proprie conoscenze studiando per un dottorato in Scienze mediche e della nutrizione.

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